In un comunicato, la piattaforma elettronica per il trasporto su strada con veicoli non contrassegnati (TVDE) spiega che durante la fase pilota, nella città di Lisbona, la disponibilità del servizio "può variare in base al numero di conducenti disponibili, ma l'opzione sarà disponibile tutti i giorni della settimana", senza costi aggiuntivi, e sarà successivamente estesa ad altre città del Paese.
Con questa funzione, disponibile dalla prossima settimana sia per le passeggere che per le autiste, "la piattaforma rafforza il suo impegno a rendere l'esperienza di mobilità più personalizzata, confortevole e adeguata alle preferenze degli utenti".
"Vogliamo che Uber sia la piattaforma più comoda e personalizzata per tutte le donne. Questa nuova funzione risponde a un chiaro desiderio di molti autisti e utenti e rappresenta anche un'opportunità per un maggior numero di donne di sentirsi motivate a guidare con Uber, rafforzando la loro autonomia e libertà di scelta. Permettendo loro di scegliere chi li trasporta o chi trasportano, stiamo rendendo il settore più inclusivo, rappresentativo della popolazione e attraente per le donne", ha dichiarato il direttore generale di Uber in Portogallo, Francisco Vilaça, citato nella nota.
Secondo la piattaforma, la nuova funzione "risponde a una sfida strutturale nel settore della mobilità, dato che attualmente solo il 9% degli autisti TVDE in Portogallo sono donne".
"Creando condizioni che offrono una maggiore libertà di scelta, Uber ritiene che questa funzione possa contribuire ad attrarre un maggior numero di donne verso questa attività, rendendo la guida un'opzione professionale più attraente, flessibile e adatta alle diverse esigenze e preferenze di ogni donna", si legge nel comunicato.
Secondo Uber, il lancio in Portogallo arriva dopo l'implementazione di questo prodotto in mercati europei come Francia, Germania e Polonia, oltre che in Sudafrica, Argentina e Australia. Uber offre già altre opzioni, come "Uber Sênior" e "Uber for Teens", che offrono "maggiore autonomia e libertà alle persone anziane e agli adolescenti, in modo che possano viaggiare in modo facile e sicuro, con la fiducia e il sostegno della loro famiglia".
Nel novembre 2024 doveva essere lanciata una nuova piattaforma TVDE, Pinker, con l'obiettivo di garantire alle donne la sicurezza nel richiedere un veicolo, che sarebbe stato guidato esclusivamente da donne, secondo la fondatrice del progetto Mônica Faneco. Tuttavia, la piattaforma - che si basava sul presupposto che la sua principale differenza rispetto ai concorrenti operanti in Portogallo, Uber e Bolt, fosse quella di accettare solo autiste donne e di essere ad uso esclusivo delle donne - non è mai entrata in funzione. L'Istituto per la Mobilità e i Trasporti (IMT) ha ordinato a Pinker di cessare l'attività per non aver rispettato il principio di non discriminazione, in quanto non era conforme "all'articolo 7 della legge n. 45/2018, che stabilisce che non ci possono essere discriminazioni nell'accesso ai servizi TVDE".
"Gli utenti, sia effettivi che potenziali, hanno pari accesso ai servizi TVDE, che non possono essere rifiutati dal fornitore per motivi quali l'ascendenza, l'età o il sesso", si legge nell'articolo della legge che regola l'attività.