Lisbona è stata nominata la città più LGBTI+ del mondo nella classifica annuale di Big 7 Travel.

Porto si è piazzata al terzo posto, rendendo il Portogallo l'unico Paese con due città nella top 10 mondiale di questo indice di inclusione. Dublino si è classificata seconda, seguita da Londra, Madrid, Berlino, Amsterdam, San Francisco, Toronto e Sydney, che completano la Top 10 del 2025.

Tra gli altri fattori, lo studio Big 7 Travel ha evidenziato "la sicurezza, la vivace vita notturna e le politiche inclusive delle città portoghesi". Questo riconoscimento internazionale è considerato il risultato dell'impegno strategico a lungo termine del Portogallo per il turismo LGBTI+, iniziato nel 2017. In effetti, la Strategia turistica 2027 aveva già definito l'obiettivo di "promuovere il Portogallo come destinazione LGBTI+" - una linea guida che si è concretizzata in campagne come "Orgogliosamente Portogallo" e nel posizionamento del Paese come destinazione inclusiva, aperta e sicura per i turisti di ogni orientamento e identità.

"Quando nel 2017 abbiamo definito la strategia turistica per il decennio, abbiamo chiaramente assunto l'obiettivo di promuovere il Portogallo come destinazione turistica LGBTI+. Oggi, vediamo che questo obiettivo è stato raggiunto - e persino superato - con due città portoghesi in cima alle classifiche internazionali. Quest'anno verrà presentata la Strategia Turistica 2035, che speriamo continui questo impegno vincente", afferma Diogo Vieira da Silva, coordinatore del Portugal Pride e cofondatore dell'associazione Variações - Commercio e Turismo LGBTI+ del Portogallo.

La comunità si aspetta che la nuova strategia turistica nazionale consolidi questa linea di inclusione. "È fondamentale che la strategia turistica 2035 rafforzi l'importanza del segmento LGBTI+. Se ciò non accadrà, sarà preoccupante. I ritorni economici di questo segmento sono evidenti e la sua assenza da una strategia si spiegherebbe solo con ragioni ideologiche, non con la mancanza di valore economico", sottolinea Diogo Vieira da Silva.

Secondo il World Travel & Tourism Council(WTTC), il turismo LGBTI+ rappresenta già più di 200 miliardi di dollari di consumo annuale. Recenti studi di mercato prevedono che questa cifra potrebbe superare i 600 miliardi di dollari nel prossimo decennio.

L'Organizzazione Mondiale del Turismo(UNWTO) stima che i viaggiatori LGBTI+ costituiscano dal 5% al 10% di tutti i turisti e che, in media, viaggino più frequentemente e spendano di più rispetto agli altri segmenti di mercato. Questi indicatori dimostrano il forte impatto sociale ed economico del turismo LGBTI+ su scala globale, rendendolo uno dei segmenti in più rapida crescita dell'industria dei viaggi.

Nonostante il successo internazionale, Diogo Vieira da Silva sottolinea che gran parte di questi progressi in Portogallo sono stati guidati da iniziative private e della società civile. "Questi risultati sono stati possibili grazie agli sforzi di imprenditori e associazioni, che hanno colmato una lacuna degli enti ufficiali. Ad oggi, le agenzie di promozione turistica nazionali e regionali non hanno team dedicati al segmento LGBTI+, a differenza di altri mercati".

Inoltre, il coordinatore del Portugal Pride sottolinea che gli eventi Pride nel Paese - con alcune eccezioni come l'EuroPride - "sopravvivono senza sostegno istituzionale", citando come esempio il Porto Pride, che si terrà dal 12 al 14 settembre, il più grande evento Pride del nord del Paese, organizzato dalla comunità locale "senza alcun sostegno pubblico", critica Diogo Vieira da Silva.

Come primo Paese ad avere due città in cima alla classifica Big 7 Travel, "il Portogallo sta ora raccogliendo i frutti di anni di lavoro verso l'inclusione", ricordando al coordinatore del Portugal Pride che il nostro Paese "è stato uno dei primi Paesi al mondo a promuoversi a livello internazionale come destinazione LGBTI+, con la campagna Proudly Portugal lanciata nel 2019".

Attualmente, come consulente nel settore del turismo LGBTI+, Diogo Vieira da Silva vede questo riconoscimento come "la prova che investire nel turismo inclusivo vale la pena, non solo per il ritorno economico, ma perché rafforza i valori di diversità e inclusione che definiscono l'immagine del Portogallo". Conclude dicendo che "spetta a noi continuare questo percorso di apertura, assicurando che il turismo LGBTI+ rimanga una priorità strategica per il futuro del nostro Paese".

Le 10 città più LGBTQ+ friendly secondo Big 7 Travel (2025):

1 - Lisbona, Portogallo

2 - Dublino, Irlanda

3 - Porto, Portogallo

4 - Londra, Regno Unito

5 - Madrid, Spagna

6 - Berlino, Germania

7 - Amsterdam, Paesi Bassi

8 - San Francisco, USA

9 - Toronto, Canada

10 - Sydney, Australia