"Il problema principale è riuscire a distribuire i flussi in tutta la regione e all'interno di ogni isola. La sfida è gestire i flussi nelle attrazioni turistiche più popolari, e questo si ottiene attraverso la gestione dei dati, il monitoraggio e l'intelligence turistica", ha dichiarato l'esperto di turismo in una dichiarazione all'agenzia di stampa Lusa.
Il professore dell'Università delle Azzorre(UAc) avverte che "la pressione turistica esiste già in alcune aree" della regione e suggerisce di condurre studi per determinare la capacità di carico delle aree più ricercate dai turisti.
Daniela Fantoni Alvares propone anche "l'uso di nuove tecnologie" per gestire i flussi.
"È possibile avvisare i turisti, in tempo reale e tramite app, di non visitare una certa area se questa ha già un alto numero di turisti", spiega.
Il professore universitario ritiene che gli operatori del settore debbano "definire e attuare strategie per massimizzare i benefici" e "minimizzare i costi associati" al turismo.
"Definire i limiti di crescita, a mio avviso, è una delle principali priorità. Qual è la capacità di carico di ogni attrazione? Quanti turisti può ospitare ogni isola in un contesto sostenibile?", chiede l'esperta.
Con una formazione in pianificazione e turismo, Daniela Fantoni Alvares sottolinea l'importanza di "bilanciare la crescita economica con la qualità della vita delle comunità".
"Definire i limiti di crescita è altrettanto importante per il benessere dei residenti delle Azzorre e per garantire un'esperienza di qualità ai turisti", insiste.
La professoressa assistente dell'UAc propone anche un modello di trasporto "più sostenibile", poiché l'uso eccessivo di auto a noleggio può portare a una "maggiore pressione sugli spazi pubblici" e all'inquinamento.
"Dobbiamo investire in un modello più sostenibile, con lo sviluppo del trasporto pubblico nelle Azzorre. Una mobilità urbana più efficiente che faciliti la vita dei residenti e permetta ai turisti di esplorare le nostre risorse", sostiene la docente, citando come esempio l'investimento in biciclette e piste ciclabili.
La docente universitaria avverte che le Azzorre si trovano in un "momento strategico", ma "c'è ancora tempo per controllare e definire il tipo di turismo che desiderano".
Daniela Fantoni Alvares sottolinea, tuttavia, che la certificazione come "primo arcipelago sostenibile al mondo" è "il riconoscimento di un grande lavoro".
"Dobbiamo guardare alle esperienze di destinazioni già affermate e vedere i loro successi e fallimenti. Dobbiamo vedere cosa vogliamo diventare ed essere chiari su cosa dobbiamo evitare per non diventare una destinazione di massa", sottolinea.
Nel 2019, le Azzorre hanno ricevuto la certificazione EarthCheck come primo arcipelago sostenibile al mondo e sono state promosse allo stato "oro" nel novembre 2024.
Le Azzorre hanno registrato più di 516.000 pernottamenti in strutture turistiche a giugno, con un aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, secondo i dati diffusi dal Servizio Statistico Regionale(SREA).