La valutazione è stata diffusa dal Ministero dell'Istruzione, della Scienza e dell'Innovazione (MECI), una settimana dopo l'inizio ufficiale dell'anno scolastico 2025/2026.

Secondo i dati dell'Agenzia per la gestione del sistema educativo, al 17 settembre, le scuole avevano richiesto di riempire 2.410 orari, di cui 1.042 (43%) erano pieni.

In 810 cluster scolastici e scuole non cluster, 635 (78%) mancavano di almeno un insegnante, ma la situazione è più grave in 38 scuole.

In queste 38 scuole, c'erano più di 10 orari non coperti e in 11 scuole mancavano almeno 10 insegnanti per gli orari completi.

I dati confermano che le difficoltà di reclutamento degli insegnanti persistono, in particolare nell'area di Lisbona, dove 20 scuole hanno più di 10 richieste di orari, e nella penisola di Setúbal, dove cinque scuole si trovano nella stessa situazione.

Anche per quanto riguarda i gruppi di reclutamento, le materie più carenti non sono nuove e, come negli anni precedenti, spiccano la scuola dell'infanzia, l'educazione speciale, il portoghese per il 3° ciclo e l'informatica.

Tuttavia, ci sono 16.400 insegnanti con qualifiche professionali che non sono ancora stati inseriti.

Contrasto

I dati più recenti contrastano con la valutazione fatta dal Ministro dell'Istruzione, Fernando Alexandre, alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico, quando aveva garantito che in almeno il 98% delle scuole gli studenti avrebbero avuto lezioni in tutte le materie, dal momento che tutti gli insegnanti erano già stati inseriti.

Ricordando che il personale docente della scuola pubblica ammonta a circa 130.000 unità, il Ministero dell'Istruzione (MECI) sottolinea ora che "con un corpo docente di queste dimensioni, si prevede che, nel corso dell'anno scolastico, ci saranno posti da coprire", a causa di pensionamenti, congedi per motivi di salute, maternità e congedi parentali.

Per questo motivo, all'inizio della scorsa settimana, il Ministero ha implementato un nuovo processo di collocamento, con riserve di reclutamento ogni tre giorni lavorativi (finora le riserve di reclutamento erano settimanali), consentendo un collocamento "due volte più veloce".

Nel frattempo, il Ministero dell'Istruzione (MECI) sottolinea come priorità la riduzione del numero di incarichi non coperti per periodi prolungati.

"È molto importante identificare le scuole con carenze strutturali di insegnanti, che si riflettono in orari prolungati non coperti. Per risolvere questi problemi strutturali sono necessarie misure mirate per queste scuole", afferma il ministero, citando misure come l'indizione di un concorso straordinario per l'assunzione di circa 1.800 insegnanti nelle regioni più bisognose o l'offerta di un sostegno supplementare agli insegnanti dislocati in queste aree.