Rita Alarcão Júdice ha partecipato al dibattito parlamentare sulla proposta di legge del governo che mira a rendere obbligatoria l'identificazione dei motoscafi di oltre quattro metri e prevede pene fino a quattro anni di carcere per le violazioni, come modo per combattere il traffico di droga.

"Aumento significativo"

Nel suo intervento introduttivo, il Ministro della Giustizia ha spiegato che "dal 2020, in Portogallo si è registrato un aumento significativo nell'individuazione e nel sequestro di gommoni e imbarcazioni semirigide ad alta velocità" e che i casi di utilizzo di questi motoscafi da parte di organizzazioni criminali di narcotrafficanti sono sempre più frequenti.

"Inoltre, la Spagna ha vietato l'uso di queste imbarcazioni, il che coincide con lo spostamento delle rotte del traffico verso le coste portoghesi", ha avvertito Rita Alarcão Júdice, aggiungendo che queste imbarcazioni "consentono un rapido ingresso nel territorio nazionale e anche fughe ad alta velocità".

Da parte del partito, Chega ha voluto sapere se, con l'approvazione di questa proposta di legge, ci sarà un aumento delle risorse delle autorità preposte all'applicazione della legge, e il Ministro della Giustizia ha dichiarato che non sarà necessario garantire un aumento delle risorse.

Per il PS, il Livre e il PCP, sebbene nessuno dei partiti abbia criticato il contenuto della proposta di legge presentata dal Governo, hanno indicato che sarebbe utile un dibattito più ampio quando si tratta di modifiche relative alla materia penale.

La proposta di legge per regolamentare l'uso delle imbarcazioni ad alta velocità (HSC) è stata approvata il 7 agosto dal Consiglio dei Ministri ed è stata presentata all'Assemblea della Repubblica il 13 agosto, dopo essere stata discussa oggi dai deputati.

La legge prevede la stessa pena, da uno a quattro anni di carcere, per "chiunque trasporti, importi o esporti" motoscafi o li utilizzi per "entrare o uscire dal territorio nazionale" senza autorizzazione dell'Autorità fiscale e doganale.

Il disegno di legge stabilisce inoltre che sarà obbligatorio presentare i piani di costruzione o modifica dei motoscafi alla Direzione generale delle risorse naturali, della sicurezza e dei servizi marittimi.

Chi non lo fa rischia una pena fino a due anni di carcere, così come i membri dell'equipaggio che trasportano più carburante del consentito in un motoscafo o usano dispositivi, come vernici o apparecchiature elettroniche, per nascondere le loro imbarcazioni dal rilevamento radar.

Questa proposta mira a modificare il regime attuale, che è stato istituito nel 1990 e definisce solo le norme che regolano il funzionamento di questi motoscafi. Il mancato rispetto di queste regole è punibile con multe, ora aumentate a un massimo di 25.000 euro per le persone fisiche e fino a 100.000 euro per le società.