In Portogallo ci sono oltre 720.000 case sfitte, la maggior parte delle quali sono abitabili. Molte sono sul mercato in vendita o in affitto, in attesa di nuovi residenti, ma quasi 250.000 case sono vuote per altri motivi, secondo un rapporto di idealista.

Per comprendere le ragioni di questo fenomeno, l'Institute of Housing and Urban Rehabilitation(IHRU) raccomanda di "promuovere una conoscenza più approfondita dei fattori che contribuiscono alla persistenza di immobili sfitti in condizioni abitabili".

L'IHRU ha recentemente pubblicato uno studio su "Territori con mancanza o inadeguatezza di offerta abitativa in Portogallo", commissionato nell'ambito del Programma Nazionale di Edilizia Abitativa (PNH), approvato nel gennaio 2024 dall'ex governo socialista Costa. Al momento del censimento del 2021, nel Paese c'erano 723.215 case sfitte, pari al 12,1% del numero totale di case familiari tradizionali esistenti (4.142.581).

"La distribuzione delle case sfitte è principalmente nei comuni con la più alta domanda, in particolare Lisbona e Porto. Pertanto, si può concludere che, sebbene i comuni possano avere un'eccedenza di case, ciò non significa che non stiano vivendo una pressione urbana", si legge nello studio.

La stragrande maggioranza delle case sfitte in Portogallo era in buone condizioni di abitabilità (485.461), ovvero si trovava in edifici che non necessitavano di riparazioni o che necessitavano di riparazioni minori. Tuttavia, di questo totale, solo 236.927 case erano sul mercato per la vendita o l'affitto.

Le restanti 248.534 abitazioni in buone condizioni erano sfitte per altri motivi. "Le proprietà sfitte per altri motivi includono proprietà non occupate a causa del decesso del precedente residente, proprietà in attesa di eredità e situazioni in cui la proprietà è in attesa di ristrutturazione, tra le altre situazioni", spiega l'IHRU nello studio.

È in questo contesto che l'istituto raccomanda di "promuovere una conoscenza più approfondita dei fattori che contribuiscono alla persistenza di immobili sfitti, ma con condizioni abitabili, identificati nel Censimento del 2021 come "sfitti per altri motivi". Questo lavoro dovrebbe essere sviluppato in collaborazione con le autorità locali, l'INE (Istituto Nazionale di Statistica), la LNEC (Istituto Nazionale di Educazione) e la comunità accademica, con l'obiettivo di migliorare la comprensione del fenomeno e rafforzare l'efficacia delle politiche abitative pubbliche", conclude l'istituto.